Quella di Leda De Marco e Caterina Martinelli Stevens è stata una grande storia d’amore: l’una, integerrima regista d’impegno, omosessuale dichiarata, dal carattere poco diplomatico, l’altra, più borghese, prestata alle fiction televisive e che ha sempre nascosto la loro relazione. Incomprensioni e scelte di vita le hanno allontanate per lungo tempo, come spesso succede ai grandi amori.

Dopo otto anni stanno per rincontrarsi a Selva Romana, in occasione dello spettacolo “La nona nota” che riporta la De Marco all’amato teatro dopo un periodo di assenza per problemi economici. Qui, a seguito di un incidente, le prove del dramma vengono spostate in una saletta vuota e fatiscente, dove si incrociano i destini di altre donne: Filomena Caracciolo, reduce da un recente trauma sentimentale, ha tradotto il testo alterandone la già precaria intellegibilità, Sara Valente, attrice di grandi capacità e scarse fortune, con un disperato bisogno di rivalsa, e che porta con sé un segreto, Elettra, la giovane nipote della regista, disincantata stunt woman costretta a fare l’aiuto assistente alla zia.

Questa colorita schiera di donne, tenterà di mettere in scena lo spettacolo tra liti, amicizie, amori e ostacoli rocamboleschi. E “La nona nota”, che racconta di due donne dell’alta borghesia dell’800 che si rincontrano dopo essersi follemente amate e perse a causa delle pressioni sociali dell’epoca, permetterà a Leda e Caterina di dirsi ciò che non si erano mai dette.