Rusina è una drammaturgia originale di Rossella Pugliese, che rielabora per la scena una vicenda autobiografica. Una commedia amara. Una voce monologante introduce la vicenda: nel 2013, a 83 anni, moriva Rusina.


Lo spettacolo è l’occasione per una nonna e sua nipote di scambiarsi di ruolo: tutto passa attraverso lo sguardo di una donna che improvvisamente torna giovane, riprende vigore. Rossella è una nipote vivace che darà filo da torcere a sua nonna. La donna lotta contro le idee di una modernità incombente, a cui, nonostante tutto, si adatta, crescendo la nipote per dare a sua figlia la possibilità di curarsi lontano da quel piccolo paesino vissuto come una punizione divina. Lei, che ha superato la morte di una figlia 30enne, il dolore di un figlio nato morto, la fame, un matrimonio forse infelice e il morso di una vipera…


«Rintocchi di campane e lettura di un testamento: è Rusina a parlare. Affida le ultime parole all’amata nipote. La storia si svolge a ritroso, dalla morte di Rusina fino al 9 marzo 1986, giorno in cui nasce Rossella. Si accavallano preghiere, canti di paese, sospiri accorati. Tutto si trasforma poi in rumori d’ospedale, vociare di medici e numeri: uno, due, tre, libera! Rusina è in rianimazione». Rusina è la voce roca e sgrammaticata di tutti quelli che si sono sentiti inadeguati ma che si sono comunque fatti capire.


Rusina, an autobiographical story, is originally a screenplay, here adapted for theatre audiences. The show considers a grand-mother and her grand-daughter exchanging roles: the viewpoint is that of a woman that is suddenly young again, and that has regained her previous vigour. Rossella is a lively young lady giving her grand-mother a hard time. The woman struggles against an impelling modernity, to which nonetheless she somehow adapts. She is raising the child in order to allow her daughter, Rossella’s mother, to get cured in that small town that she perceives as a divine punishment. During her lifetime, she had to overcome the death of a 30 year old daughter, the pain of loosing a child at birth, hunger, an unhappy (perhaps) wedding and even a snake-bite.