GLI SPOSI PROMESSI SHOW
E’ un carosello umoristico ispirato alla celebre opera di Alessandro Manzoni.
E’ una parodia che ripercorre gli episodi più significativi del romanzo. La storia è ambientata nella Lombardia seicentesca succube della dominazione spagnola. Renzo e Lucia vogliono sposarsi, ma il parroco Don Abbondio cede alle minacce dei bravi inviati da Don Rodrigo che pretende la giovane ragazza.
Tali circostanze causano l’allontanamento dei due sposi promessi e costringono i protagonisti a confrontarsi con gli avvenimenti storici che sconvolgono la Lombardia di quel secolo: la fame, la carestia e la peste. Al termine, è la divina provvidenza a risolvere disgrazie e disavventure, perché “la fiducia in Dio rende i guai utili per una vita migliore”.
Racconta la vicenda un gruppo di scalcinati attori, impegnati in una rappresentazione teatrale del romanzo, nello stile della "commedia dell'arte", tra gag e situazioni surreali.

IL LINGUAGGIO DELLO SPETTACOLO

“GLI SPOSI PROMESSI SHOW” raccoglie le fasi salienti del romanzo di Manzoni mettendo in risalto le caratteristiche dei personaggi attraverso canzoni inedite e la musica nazional- popolare: da “Brava” di Mina a “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri.

Ma da buon varietà che si rispetti, c’è spazio anche per una sigla in stile barocco, divertenti coreografie, esilaranti digressioni sul tema e un concentrato di dialoghi che rispettano fedelmente il romanzo originale con attori che rendono i personaggi simpatiche “macchiette”.

Questa riduzione teatrale sfrutta l’arte della comicità e della leggerezza che caratterizzano diversi personaggi e situazioni: i bravi, mandati da Don Rodrigo, che parlano con l’accento tipico dei mafiosi siciliani; il confronto fra Don Rodrigo e Fra Cristoforo all’interno di un verbale duello western con tanto di conclusiva intervista dei giornalisti; il matrimonio a sorpresa, come un giallo in stile “La Pantera rosa”; la Monaca di Monza, come sensuale e cinica complice di un crimine; la peste, che si diffonde toccando qualcuno attraverso un giocoso ed infantile “ce l’hai”…, e non mancheranno scene di grande pathos.
Non aspettatevi la classica commedia musicale, ma una scanzonata rappresentazione che unisce prosa, danza e musica. Tradizione e modernità vanno a braccetto appassionatamente in un carosello dedicato al Manzoni.